PBA Gdynia “Centre for Youth Cooperation and Mobility”

A metà marzo 2025 ho avuto l’opportunità di partecipare per la prima volta a una Partnership Building Activity a Gdynia, in Polonia. L’evento, organizzato dall’associazione “Centre for Youth Cooperation and Mobility” e finanziato dal programma Erasmus+, si è svolto dal 15 al 17 marzo e ha coinvolto youth workers provenienti da Polonia, Italia, Spagna, Svezia, Francia, Georgia, Macedonia e Ucraina.

L’obiettivo principale del progetto era favorire il networking, creare e rafforzare collaborazioni e migliorare la qualità degli scambi giovanili, con particolare attenzione all’inclusione dei giovani con minori opportunità. Durante l’incontro, ci siamo anche dedicati alla pianificazione dello scambio di giugno, definendo target, temi chiave, metodologia delle attività e politiche di inclusione.

Il primo giorno è stato dedicato alla presentazione delle associazioni partecipanti. Abbiamo condiviso la nostra missione, la struttura organizzativa, le principali attività svolte e i target di riferimento. Questo momento iniziale si è stato utile per individuare nuove possibili collaborazioni. Successivamente, abbiamo analizzato quattro diverse categorie di giovani con minori opportunità con cui le nostre associazioni lavorano. Questo confronto ha permesso di evidenziare le principali sfide, individuare strumenti efficaci per affrontarle e raccogliere raccomandazioni basate su esperienze positive che possano servire da modello.

Il secondo giorno siamo stati coinvoltɜ in un “city game” nella vicina cittadina di Gdansk. Divisi in squadre, abbiamo visitato i luoghi più significativi della città, tra cui il Centro Europeo di Solidarietà. Durante l’attività, alcuni partecipanti hanno dovuto simulare situazioni di minori opportunità: una ragazza è stata bendata per immedesimarsi in una persona ipovedente, un altro partecipante ha usato una sedia a rotelle, mentre ad altri è stato chiesto di simulare difficoltà linguistiche, affaticamento cronico o ristrettezze economiche. Nessuno, eccetto lɜ direttɜ interessatɜ, era a conoscenza di questi ruoli, e questo ha permesso di riflettere su quanto alcune difficoltà possano essere invisibili e non immediatamente riconoscibili. L’attività ci ha fatto comprendere l’importanza di adottare misure adeguate a garantire un’esperienza inclusiva e non frustrante per nessuno. Durante il debriefing, le organizzatrici ci hanno spiegato che lo scopo era farci sperimentare, attraverso un modello negativo, le difficoltà che possono emergere e le buone pratiche da adottare per rendere i progetti Erasmus+ davvero inclusivi.

Il terzo giorno abbiamo visitato la location che ospiterà lo scambio giovanile di giugno: un agriturismo immerso nel verde, con ampi spazi all’aperto, una struttura accessibile anche a persone in sedia a rotelle, una sala polifunzionale con vetrate, animali, una sauna e una vasca idromassaggio, che i giovani partecipanti potranno utilizzare. Abbiamo anche esplorato un lago nei dintorni, che offrirà ulteriori opportunità di attività all’aperto.

Questa esperienza è stata estremamente arricchente sia a livello professionale che personale. Ho avuto modo di conoscere meglio l’associazione ospitante, con la quale collaboreremo inviando partecipanti dall’Italia per il progetto di giugno. Ritengo fondamentale approfondire la conoscenza delle organizzazioni partner per garantire il successo delle iniziative. Sono davvero soddisfatta di aver preso parte a questa esperienza e porterò con me molti spunti e stimoli da applicare nel mio lavoro futuro.

Irene

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