Corso di formazione in Dordogna “Into the look of differences” | La testimonianza di Sarah

Dal 2 al 7 dicembre 2024, in Dordogna, Francia, si è svolto il Corso di Formazione Erasmus+Into the Look of Differences” che ha visto la partecipazione di 20 giovani provenienti da 7 paesi. L’obiettivo del training era promuovere l’uso dell’espressione artistica come mezzo per sensibilizzare e affrontare tematiche complesse come la discriminazione e le barriere sociali. I partecipanti hanno avuto la possibilità di esplorare e condividere esperienze e prospettive attraverso workshop creativi, incentrati sull’inclusività e sull’importanza del “fare insieme”.

Il programma, che ha previsto un training iniziale artistico e tecnico seguito dalla creazione pratica, si è concentrato su metodologie di educazione non formale, con un forte accento sulla collaborazione, l’apprendimento esperienziale e la riflessione collettiva. I facilitatori hanno guidato i partecipanti a lavorare autonomamente, stimolando un ambiente dinamico basato sulla fiducia e sul rispetto reciproco.

La testimonianza di Sarah

Terminato il mio percorso universitario mi sono sentita spaesata: l’aver concluso un capitolo della mia vita non mi dava tanta soddisfazione quanta preoccupazione. Ho sentito da subito la pressione del contesto sociale che mi imponeva di trovare un lavoro il prima possibile per guadagnarmi un’indipendenza: opzione validissima, ma se prendessi una scelta affrettata?

Ho vissuti i mesi successivi alla laurea con tanta preoccupazione per il futuro e dopo vari momenti di sconforto iniziale ho deciso di informarmi sulle possibilità che avevo per prendere tempo, ascoltarmi, fare esperienze nuove, conoscere realtà e capire meglio ciò che voglio dalla mia vita. Cosi sono venuta a conoscenza dell’associazione Joint e tutte le opzione che offre. In particolare, ho avuto l’opportunità di partecipare a un corso di formazione in Dordogna (un dipartimento della Francia occidentale) con l’associazione di volontari  Ad essere onesta non avevo grandi aspettative, ma l’entusiasmo di questa nuova esperienza mi ha dato il coraggio di partire e permettermi di scoprire altri lati di me. Il 2 dicembre sono partita prestissimo dall’Italia per arrivare a Tolosa, in modo da avere un po’ di tempo la mattina per visitare la città, e dopo due cambi di treni e uno cancellato, la sera sono finalmente arrivata alla stazione dove ci attendevano i volontari per accompagnarci all’alloggio che ci avrebbe ospitati in quella settimana. Abbiamo, infatti, alloggiato in un cottage con stanze e bagni condivisi adiacente ad un maneggio completamente immerso nella natura, che mi ha fatto respirare un po’ di serenità lontano dal caos cittadino. Il posto non sarà stato un hotel di lusso con tutti i confort che si desiderano in vacanza, ma con un po’ di spirito di adattamento sono riuscita a trovare la mia comodità, e senza neanche troppi sforzi.

Oltre ai volontari che si occupavano delle nostre necessità con tanta disponibilità e risate, il progetto ha accolto sedici partecipanti da diversi paesi europei e non. Io ero l’unica italiana, eppure, nonostante ciò, non ho avuto motivo di preoccuparmene: non mi sono mai sentita sola poiché si é creato da subito un bel gruppo caratterizzato da una diversità armonica, in cui ciascuno dava il proprio contributo con una risata, un’esperienza di vita, un’opinione o un’idea.

La mia paura più grande era sicuramente quella di non trovare i miei spazi, i miei momenti sola con me stessa in cui ricarico le batterie sociali: non é facile in un contesto in cui le camere, le docce, i bagni, i pasti, tutto è condiviso. Non so se sono stata particolarmente fortunata, ma tutti hanno avuto rispetto degli spazi altrui e, quindi, sono riuscita non solo ad avere i miei momenti, ma anche ad apprezzare la condivisione e cogliere il bello del vivere insieme.

Il fatto che si fosse creato un gruppo così unito è stato sicuramente ciò che più ho apprezzato di questa esperienza, ma le attività formative del progetto sono state assolutamente fondamentali per creare questa coesione. Infatti, nonostante i temi principali del progetto fossero la discriminazione e le differenze, le attività si svolgevano sempre in gruppi che variavano ad ogni esercizio, permettendoci di conoscere tutti in egual modo e trovare spunti originali per riflessioni sentite e risentite. Nonostante le differenze e la barriera linguistica, siamo riusciti a ragionare insieme e in maniera non scontata, tramite l’ascolto e la condivisione.

Questa bella esperienza si è conclusa il 7 dicembre e già che c’ero ne ho approfittato per visitare anche la vicina Bordeaux, sfruttando al meglio l’opportunità che mi è stata data. Naturalmente le mie parole lasciano intendere che le mie aspettative sono state complessivamente superate.

Viaggiare, si sa, arricchisce, sotto ogni punto di vista, ma prendere parte ad un’esperienza simile ti insegna anche tanto altro. Mi é stato chiesto più volte di trovare dei lati negativi a quest’esperienza, ma veramente non sono riuscita: é stato tutto perfetto, dalla disponibilità dell’associazione Joint che ha seguito ogni momento dell’organizzazione del viaggio e anche il post, il viaggio stesso e la possibilità di visitare anche due città che ho sempre sognato di vedere, i partecipanti al progetto, i volontari che ci hanno accolto, le varie attività svolte, la possibilità di allenare l’inglese, ma anche l’alloggio. È stato veramente tutto perfetto e ben organizzato, motivo per cui consiglio a tutti un’esperienza del genere. Sicuramente non ho ancora trovato la via d’uscita alla mia preoccupazione per il futuro, ma ho visto quante possibilità ci sono, il che mi permette di vivermi il mio presente con maggiore serenità e scoprire giorno dopo giorno nuove consapevolezze dentro di me. Basta veramente un po’ di spirito di adattamento ed entusiasmo per vivere un’esperienza che vi resterà nel cuore.

Conclusione

Al termine del training, i risultati del progetto sono stati presentati in un’esposizione, un documentario e un resoconto finale, che hanno servito a diffondere l’impatto del lavoro svolto. Questa esperienza è stata un’occasione imperdibile per i giovani di acquisire competenze interculturali e creative, contribuendo a costruire ponti tra diverse culture e promuovendo il dialogo e la comprensione.

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